Progetto PORTRAIN

Progetto Portrain

Progetto PORTRAIN

Attività:

ASSISTENZA TECNICA: L’assistenza tecnica si concretizzerà in due azioni:

Organizzazione di una settimana di formazione per una delegazione dello staff dell’AP Durazzo, mirata a fornire esempi pratici e strumenti di attività di formazione continua;
Trasferimento metodologico per la redazione del catalogo dei profile professionali del porto, strumento importante per individuare la domanda di formazione generata dal Porto di Durazzo.

SUPPORTO ALLA STRUTTURAZIONE DEL CENTRO DI FORMAZIONE DELL’AUTORITÀ PORTUALE DI DURAZZO: Le attività riguarderanno:

Trasferimento di conoscenze relative alla redazione dei profile professionali nei porti, al fine di individuare la domanda di formazione/riqualificazione generata dalla forza lavoro in porto;
Redazione e firma di un memorandum di cooperazione tra l’AP Durazzo e CFLI per il prosieguo delle attività di cooperazione;
Redazione di linee guida per un progetto di assistenza tecnica sulle attività di avvio del centro di formazione del porto di Durazzo, nel contesto di ulteriori progetti di cooperazione.

PROMOZIONE E DISSEMINAZIONE:

Disseminazione dei contenuti e dei risultati di progetto;
Disseminazione delle opportunità di finanziamento e delle attività di CEI;
Organizzazione di un evento internazionale sulla formazione nei porti, da tenersi in Albania.

MANAGEMENT

Descrizione del progetto

La formazione dei lavoratori nelle infrastrutture portuali sta aumentando di importanza a seguito della modernizzazione delle infrastrutture e dei processi organizzativi nei porti, nonché per aumentare il livello di sicurezza sul posto di lavoro. Per le sue caratteristiche il porto infatti rappresenta un ambiente di lavoro rischioso, dove interagiscono diverse figure professionali, spesso provenienti da ambiti differenti e da paesi diversi, senza disporre di un idioma comune. Un adeguato livello di formazione professionale consente di ridurre tale rischio.

La rilevanza della formazione professionale nei porti è stata riconosciuta anche dalla Commissione europea, che nella sua Comunicazione sulla Politica europea dei porti ha riconosciuto la sua primaria importanza per lo svolgimento sicuro ed efficiente delle operazioni portuali.
A tale scopo, la Commissione ha riconosciuto l’esigenza di stabilire a livello europeo una serie di requisiti comuni per la formazione dei lavoratori portuali, strumento che inoltre potrebbe facilitare il riconoscimento delle competenze professionali di queste figure.
L’Autorità Portuale di Venezia ha strutturato un sistema innovativo per migliorare la sicurezza sul posto di lavoro, basato sul principio per cui “le mansioni nel porto possono essere svolte solo da chi è effettivamente abilitato a farle”.
CFLI (Consorzio Formazione Logistica Intermodale) è il centro di formazione dell’Autorità Portuale di Venezia. Il compito principale del Centro è di soddisfare la domanda di formazione dei lavoratori portuali. A questo scopo CFLI ha predisposto corsi di formazione per gli specifici profili professionali svolti nei porti, caratterizzati anche da specifici moduli relativi alla formazione per la sicurezza sul posto di lavoro.

Il progetto PORTRAIN favorirà il trasferimento di queste competenze al centro di formazione dell’Autorità Portuale di Durazzo, con particolare attenzione per le tematiche seguenti:

Definizione dei profili professionali presso il porto di Durazzo;
Trasferimento di metodologie per la definizione dei moduli formative, in particolare per la sicurezza sul posto di lavoro;
Formazione continua dei lavoratori;
Supporto alla definizione del piano di sviluppo del centro di formazione.

Le attività saranno principalmente realizzate tramite visite di scambio, attività di formazione e il supporto degli esperti italiani nella gestione della struttura di formazione del porto di Durazzo. Il progetto &eagrave; cofinanziato dal programma CEI-KEP ed ha un budget totale di 73.900€.

CEI (Iniziativa centro europea) è stata fondata nel 1989 come forum intergovernativo per la cooperazione politica, economica e culturale tra gli stati membri. Lo scopo principale era di supportare i paesi in fase di transizione dell’Europa Centrale nel progressivo avvicinamento all’Unione Europea. Nella seconda metà degli anni 90 la partecipazione à stata estesa ai paesi dell’Europa sud-orientale, riorientando le priorità su alcuni temi specifici.

CEI è composta da 18 Stati membri: Albania, Austria, Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Italia, Macedonia, Moldova, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Ucraina.

Il Summit annuale CEI, riunisce i primi ministri dei paesi membri per decidere sugli orientamenti politici ed economici, e costituisce un importante momento di visibilità per l’organizzazione. Inoltre CEI ha avviato 13 reti di Focal Points, composte da rappresentanti/esperti dei vari paesi.
Compito principale è lo sviluppo di attività a beneficio degli stati partecipanti. I lavori si svolgono in sottogruppi.

CEI coopera con varie organizzazioni internazionali, quali l’OCSE, il Consiglio d’Europa, l’OSCE la BERS, la Banca Mondiale, UNECE e altri attori locali. Contatti stabili sono stati stabiliti con l’UE.
CEI dispone inoltre di diversi Fondi per il sostegno a progetti in diversi settori di attività, quali:

CEI Trust Fund at the EBRD, supporto a progetti di cooperazione tecnica, quali assistenza attraverso finanziamento per il supporto di specifiche componenti di progetto (formazione alla gestione, studio di fattibilità, audits precedenti la richiesta di prestiti).
CEI University Network a supporto della cooperazione tra università e istituzioni di alta formazione nell’Europa centrale, orientale e sudorientale, soprattutto nell’ambito della mobilità accademica.
CEI Science and Technology Network a supporto della mobilità dei giovani scienziati dei paesi membri, soprattutto dei non UE, per seguire eventi e attività formative rilevanti e condurre ricerca scientifica.
Know-how Exchange Programme (KEP), fornisce co-finanziamenti per progetti di supporto allo sviluppo tra paesi membri CEI.
CEI Climate Fund, promuove progetti nell’ambito del cambiamento climatico e della protezione ambientale nei paesi CEI non aderenti all’UE.

CEI Know-how Exchange Programme

Il programma CEI KEP è nato nel 2004 per supportare il trasferimento di buone pratiche tra paesi UE e non UE. Il Programma mira a sostenere lo sviluppo economico negli stati membri non appartenenti all’Unione europea tramite il trasferimento di buone pratiche e il finanziamento di progetti di assistenza tecnica e capacity building nei paesi non UE.
Gli obiettivi del programma sono:

Rafforzare il progresso economico e sociale dei paesi non membri dell’UE;
Supportare i paesi di nuovo ingresso UE nel trasferimento della propria esperienza verso i paesi in fase di adesione;
Promuovere i principi della cooperazione tra le Istituzioni dei Paesi membri CEI.